sábado, 9 de fevereiro de 2008

La proposta di modifica della legge,


Un disegno di legge sulla "nuova cittadinanza". Attualmente è all'esame del Parlamento un provvedimento che ne modifica alcune parti ampliando la concessione "iure soli"


Riforma della cittadinanza: con il disegno di legge del ministro Amato è possibile ottenerla dopo cinque anni di "permanenza regolare e ininterrotta" in Italia . "Ius soli" per i bimbi nati nel nostro Paese.


Il Consiglio dei ministri ha approvato nella riunione del 4 agosto 2006 il disegno di legge presentato dal Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, che porta dagli attuali dieci a cinque anni i tempi di residenza nel nostro Paese per poter presentare la richiesta di cittadinanza italiana.


Il provvedimento contiene una serie di paletti necessari - come ha sottolineato il responsabile del Viminale - "per verificare la serietà delle intenzioni di chi presenta le istanze" e per escludere "afflussi indiscriminati o matrimoni di comodo".


Potrà acquisire il diritto alla cittadinanza italiana "chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui uno almeno sia residente legalmente in Italia senza interruzioni da cinque anni al momento della nascita e in possesso del requisito residuale previsto per il soggiorno: in tutti i casi, meno per i bambini, ci deve essere la verifica della reale integrazione linguistica e sociale dello straniero nel territorio dello stato e questo requisito lo abbiamo esteso anche a chi sposa un italiano".


La nuova disciplina, che andrà a modificare la legge 91/92, richiede il requisito della reale integrazione dello straniero sul territorio, il quale dovrà dimostrare di avere conoscenza della nostra lingua. L'importanza della cittadinanza e dei diritti e doveri a essa correlati sarà sottolineata dalla previsione di una cerimonia di conferimento del nuovo status nel quale sarà particolarmente significativo il momento del "giuramento".

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